Percorsi

Usare il cervello per cambiare

Il “gene della salute” ci porta oggi ad occuparci del nostro cervello che ci offre un servizio straordinario e irreplicabile. La contemporanea disponibilità di un sistema sensoriale per la percezione dell’ambiente, di un sistema nervoso per il controllo dell’apparato motorio,nonché di una conoscenza integrata capace di farci discernere e decidere ben sapendo che un cervello umano nel presente può fare molto, molto di più quel che si creda.

PROTOCOL RELATING LEARNING (Protocollo relativo all’apprendimento)
Dopo le scoperte di Skinner, un numero crescente di ricercatori ha progressivamente messo a punto innumerevoli tecniche per la modificazione dei comportamenti in quasi tutti gli ambiti di applicazione e, a partire dalla metà degli anni settanta, anche in ambito organizzativo e nello specifico campo della salute e del benessere psicofisico.
Altri psicologi comportamentisti, detti "neocomportamentisti" in risposta all'eccessiva semplicità e rigidità del paradigma comportamentista, aprirono la strada ai successivi sviluppi della psicologia cognitiva. Ciò perché nell'apprendimento è necessaria continuità, ripetitività ed esercitazione. Ulric Neisser, padre dell'approccio cognitivista alla psicologia, evidenzia il “problem solving” come strategia efficace di apprendimento. Neisser struttura un processo di “problem solving” attraverso le seguenti fasi:
PRIMA FASE
La prima parte comprende uno stato iniziale, ovvero un'informazione incompleta con la quale si affronta il problema, dato in termini di coordinate generali della situazione di partenza.
SECONDA FASE
La seconda fase consta della definizione di mete e finalità insite nel problema, acquisizione di informazioni relativa allo stato finale da raggiungere.
TERZA FASE
Infine l'ultimo momento del processo di “problem solving” consiste nella strutturazione di una serie di operazioni, manipolazioni dello stato iniziale, da applicare per arrivare allo stato finale. Le metodologie fondamentali per lo studio dell'apprendimento, nei nuclei teorici proposti, fanno riferimento alla sperimentazione in laboratorio. È possibile studiare invece le modalità di apprendimento legate alla ristrutturazione cognitiva, e nei suoi sviluppi in chiave cognitivista, legati al “problem solving,” anche mediante metodologie sul campo, attraverso studi di tipo correlazionale.
Alexander Lowen creatore della bioenergetica soleva dire:” La terapia è un viaggio alla scoperta di sé. Non è un viaggio rapido,né facile e neanche privo di paure, ma la ricompensa è il sentimento che la vita non sia passata invano”

PNL

Teorie di Richard Bandler, creatore insieme a Jhon Grinder

Il “gene della salute”, ci porta, per un momento negli U.S.A. anno 1980,quando il dott. Trasimeni Alessandro viene invitato alla prestigiosa YALE UNIVERSITY per parlare e confrontarsi con i colleghi ostetrici sulla ricerca della flussimetria placentare. E’ in questo periodo di soggiorno che il nostro DOC viene a conoscenza delle teorie di Richard Bandler, creatore insieme a Jhon Grinder, della PNL uno dei terapeuti più originali ed efficaci comparsi negli ultimi anni negli Stati Uniti.
Il gene della salute domanda: DOC perché hai chiamato questa tua ricerca PRL peraltro molto simile a PNL?
Risposta: è un nome che mi sono inventato per evitare di dovermi specializzare e confrontare in un campo specifico come la psicologia, l’antropologia, la sociologia…Tra seminari,conferenze etc. rimasi colpito da un enunciato di Bandler sul cervello:
“La maggior parte degli individui non utilizza attivamente e deliberatamente il proprio cervello. Egli è una macchina alla quale manchi un interruttore con la posizione di spento. Se non gli si dà qualcosa da fare, non fa altro che continuare a girare e alla fine si annoia.”
GENIALE trovai questa intuizione geniale.
E in seguito mi sono fatto persuaso che il cervello si può trasformare nella più potente learning machine, una macchina specializzata nell’apprendimento ed è fino ad oggi la macchina più sofisticata della crescente ondata tecnologica chiamata intelligenza artificiale. Con il nostro cervello possiamo arrivare dove vogliamo, possiamo raggiungere i nostri obiettivi, ma il nostro cervello deve faticare per imparare.
Il cervello impara meglio se è convinto di poter imparare qualsiasi cosa. La regola d'apprendimento determina il modo con cui la rete apprende. Per apprendimento si intende una ottimale modificazione delle intensità sinaptiche che permette di fornire una risposta adeguata ai vari stimoli che sono prese.
La più semplice regola di apprendimento è la legge di Hebb, la quale afferma che se un neurone di entrata ed un neurone in uscita sono attivati contemporaneamente per un certo tempo, aumenta la facilità di trasmissione del segnale stesso fra i due neuroni. In altri termini: si incrementa il valore del peso di connessione fra i due neuroni.
Poiché l'attivazione di un'unità è determinata dalla somma di questi segnali, diventa cruciale, ai fini dell'apprendimento, il peso di connessione: tutte le regole d'apprendimento operano sui pesi di connessione, modificandoli.

PRL

PROTOCOL RELATING LEARNING

Il Dott. Trasimeni, la sig, ra Luana Codignoni unitamente ad altre figure professionali del Centro Ambra hanno elaborato una modello clinico denominato PRL (Protocol Relating Learning). Partendo dagli studi sui meccanismi dell’apprendimento rivelano che per diventare padroni di una materia o meglio imparare a conoscere se stessi o imparare a modificare alcuni comportamenti bisogna portare il cervello il più possibile fuori dalla “comfort zone” e la ripetizione fa parte del gioco dell’apprendimento legata alla funzione del meccanismo della memoria e l’uso ripetuto delle sinapsi e dell’intero sistema basato sull’uso ripetuto e progressivo delle informazioni e la learning machine va usata. Anzi va saputa usare.
Questo è un processo estremamente importante, in quanto definisce lo sviluppo cognitivo e forma le diverse personalità. Il concetto di plasticità cerebrale è allo stesso tempo molto semplice da capire, ma anche incredibilmente complesso. Riusciamo ad immaginarci senza problemi, il fatto che il cervello non sia mai uguale, ma che si adatti alle circostanze, all’apprendimento… Il protocollo ha programmi strutturati scientificamente che si focalizzano su varie aree cognitive e migliorano le funzioni cerebrali e comportamentali.
Gli esercizi inseriti nel protocollo non fanno alcun miracolo: allenano la mente di chi li svolge, potenziando le capacità di suddetta parte. Praticati con assiduità quotidiana, permettono all’individuo di perseguire e raggiungere l’obiettivo prefissato: il benessere psico-fisico.

L'ARTE DEL PARTO

PERCORSO SALUTISTICO

Gestire in maniera naturale il dolore, la paura e l’ansia durante il parto è un’esperienza incredibile per ogni donna. Questo percorso salutistico aiuta a gestire il travaglio di parto accedendo ad un’area della mente, prendendo il controllo della consapevolezza corporea e rendendo il parto un’esperienza unica e irripetibile migliorando la gestione delle sensazioni dolorose durante il parto.
1° PERIODO DALLA 16^ ALLA 24^ SETTIMANA DI GESTAZIONE
Propedeutico atto a preparare schemi corporei, mentali con tecniche di base : respirazione , concentrazione e consapevolezza coprporea.
2° PERIODO DALLA 25^ ALLA 32^ SETTIMANA DI GESTAZIONE
Rilassamento progressivo. Percorso mentale per la propria “ costruzione del parto “. Esercizi di respirazione e visualizzazione.
3° PERIODO DALLA 33^ ALLA 39^ SETTIMANA DI GESTAZIONE
Consolidamento e allenamento del percorso svolto in precedenza. Pianificazione e stabilizzazione di un atteggiamento positivo, esperienza virtuale delle fasi del parto.
Percorsi individuali, 1 o 2 incontri settimanali.