Gruppo multidisciplinare o team
23 Novembre 2023
Ehi… Salve a chi ha voglia di leggere: oggi il nostro “gene della salute “ci racconta una storia.
Mentre giravo per gli ambulatori del Centro AMBRA, da quello della ginecologia mi arriva una voce simpatica che diceva:
"Dottò..me vergogno ma glielo devo da dire"
La voce era di una donna di mezza età, simpatica che a colloquio col medico stava confidando che:
"Dottò ogni volta che tossisco o rido gocce di pipì escono bagnandomi, oppure devo da corre e trova un bagno nelle vicinanze se no me la perdo. Lei me deve da capì che ogni volta che mi succede provo un imbarazzo tremendo tanto che a volte preferisco non uscire."
Il dottore ascolta il problema della signora con molta attenzione poi la visita accuratamente la sottopone ad un’indagine ecografica tridimensionale e poi rivolgendosi alla signora le spiega che:
"L’età in cui l’incontinenza si manifesta è la mezza età. Molte volte possano anche verificarsi casi di incontinenza urinaria, sia da urgenza sia da sforzo, anche in età più giovanile o durante la gravidanza. Innanzitutto, bisogna dire che l’incontinenza urinaria compromette le più semplici attività quotidiane e ha ripercussioni su tutti i versanti dell'esistenza, da quello sociale a quello psicologico, lavorativo, privato, fisico e sessuale."
La signora ascoltava con attenzione e confermava il suo disagio annuendo con la testa
"Sì va beh!! Ma da cosa dipende forse perché mangio molti dolci?"
"No signora le cause possono essere molteplici, tra le più frequenti sono la gravidanza e il parto, oltre problematiche di tipo costituzionali che derivano da patologie del collagene e tessutali. Lo Studio è dotato di strumentazione a radiofrequenza quadripolare per il trattamento della incontinenza urinaria di lieve/media entità."IL TRATTAMENTO
Viene effettuato introducendo un manipolo in vagina (lubrificato) che emette radiofrequenza monopolare a 360° e che determina una temperatura sulle pareti vaginali attorno ai 41°C. Le sedute di Radiofrequenza hanno durata di 15-20 minuti, sono assolutamente non dolorose, non prevedono l'uso di farmaci, non hanno effetti collaterali e nessun rischio. Anche pazienti operate per neoplasie ginecologiche o senologiche che non possono eseguire terapie ormonali possono fare tranquillamente questo trattamento. I benefici della terapia sono significativi nella gran parte delle pazienti e si instaurano usualmente dopo la terza seduta. Persistono , dopo la fine de trattamento, per almeno 6 mesi.
Esistono per sua informazione altre indicazioni che le donne dovrebbero sapere che potrebbe migliorare la qualità della vita.
Nella vita sessualmente attiva: corregge la lassità vaginale e dell’introito dopo uno o più parti per via naturale, corregge l’incontinenza urinaria da stress, previene la formazione dei prolassi.
In menopausa: cura la sindrome genitourinaria, l’incontinenza da urgenza, i prolassi fino al 2° grado, il deficit di lubrificazione vaginale da ipoestrogenismo, la vestibolite, la dispareunia.
In post – menopausa: cura l’atrofia vulvo vaginale con tutti i sintomi correlati.RISULTATI
Il calore produce formazione di collagene reticolare di tipo 3 (collage giovane) con miglioramento della tenuta dei legamenti del pavimento pelvico e conseguente miglioramento o scomparsa dell’incontinenza urinaria e dei vari tipi di prolasso vaginale (vescicale, uterino, uretrale, rettale).
Inoltre la radiofrequenza migliora la lubrificazione vaginale e induce anche la formazione di elastina con miglioramento dell’elasticità vaginale.
Ricompaiono a livello della mucosa vaginale le formazioni papillari caratteristiche della istologia della vagina normale, con neoformazione di vasi sanguigni.
Si ottiene in tal modo un vero e proprio “ringiovanimento” vaginale con miglioramento sensibile della vita sessuale.
"Grazie dottore per la sua informazione chiara e precisa"
e con un sorriso e viso più disteso la signora si avviò verso l’uscita dello studio con aria soddisfatta.
Eh sì anche il nostro "gene della salute" concorda che informare in modo accurato e completo le donne, ma soprattutto dopo la diagnosi si deve parlare con serenità e professionalità, valutando il rapporto rischio/beneficio e spiegando le procedure terapeutiche necessarie per il raggiungimento dell’obiettivo.